4° destinazione : Parco di Bomarzo

« A Bomarzo la finzione scenica è travolgente; l’osservatore non può contemplare perché vi è immerso, in un ingranaggio di sensazioni (…), capace di confondere le idee, di sopraffare emotivamente, di coinvolgere in un mondo onirico, assurdo, ludico e edonistico (…) »
(Bruno Zevi, Barocco Illuminismo, Roma, 1995)

Il cosiddetto Parco dei Mostri o Sacro Bosco di Bomarzo, in provincia di Viterbo, è un complesso monumentale situato alle pendici di un vero e proprio anfiteatro naturale.bomarzo_1 bomarzo_2 bomarzo_3

3° destinazione offerta : Abbadia di San Salvatore

La storia ha riservato a questa località fasi di prestigio temporale legate all’omonimo Monastero, prima benedettino poi cistercense, che in epoca feudale ha esercitato un potere di rilievo in ampi territori posti sul versante orientale e su quello occidentale dell’Amiata. L’abbazia ebbe fortune alterne, dovute anche ai frequenti scontri sia con la potente casata degli Aldobrandeschi, sia con gli Orsini e in genere con gli alleati degli imperatori, soprattutto quando questi mantenevano rapporti conflittuali con il Papato di Roma; fu infine soppressa nel 1782.sansalvatore_1 sansalvatore_2 sansalvatore_3

2° destinazione offerta : San Galgano

Il complesso composto dall’Eremo o Rotonda di Montesiepi e dalle rovine della grande Abbazia di Circestense di San Galgano è uno dei più suggestivi che si trovano in Toscana.

Nella Rotonda di Montesiepi si trova, infissa nella roccia, la Spada di San Galgano.

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La Spada nella Roccia

Anche se può sembrare strano la Rotonda di Montesiepi è più antica della grande Abbazia.

Infatti la Rotonda di Montesiepi fu edificata tra il 1182 ed il 1185, sopra alla capanna sulla collina ove San Galgano visse il suo ultimo anno di vita e proprio li dove aveva infisso la Sua Spada nella roccia.

La Rotonda di Montesiepi fu quindi la prima Tomba del Santo, che fu sepolto a nord della spada come a vedere, attraverso la porta di ingresso, Chiusdino.

Solo nel 1220 (o 1218?) fu iniziata la costruzione della Grande Abbazia a valle.

I lavori di costruzione durano fino al 1268, quando venne ufficialmente consacrata dal Vescovo di Volterra Alberto Solari.

Poi cento anni di grande splendore fino al 1364 a cui seguì la lenta decadenza data dalla sventurata pratica della Commenda.

Un fatto sopra ogni altro: nel 1550 il Commendatario Girolamo Vitelli arrivò a vendere (dopo i gioielli e chissà cosa altro) il tetto in piombo.

Nonostante alcuni tentativi di ripristinare il convento alla fine nel 1789, dopo che la Rotonda di Montesiepi fu elevata a Pieve, la grande abbazia venne sconsacrata e lasciata definitivamente alla rovina.

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